In questo anno pastorale ripartiamo dalla consapevolezza che “quello che ci importa è farci avanti, ancora, a uno a uno per praticare la logica del seme e non accontentarci di operare bene facendo il bene, piuttosto ci sentiamo parte dell’impresa di aggiustare il mondo praticando l’amore. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo.
La Caritas, come tante altre imprese che rendono vive le nostre comunità, non è solo il pronto soccorso per le emergenze, non è solo l’ospitalità per quelle persone che nessuno vuole ospitare. Noi siamo convocati per questa impresa: costruire un modo nuovo per vivere in questa terra, in questa società, in questa città.” (S. E. Msg. Mario Delpini)
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