Isolamento, solitudine, fragilità, sono le parole che possono descrivere la condizione dell’anziano oggi, soprattutto in contesti come quelli delle grandi città. Parole che sono emerse prepotentemente durante il tempo della pandemia da Covid-19 e che hanno portato alla luce in tutta la sua silenziosa crudezza una delle tante sfaccettature di quella che Papa Francesco chiama la “cultura dello scarto”.
Per iniziare a costruire una risposta che si contrapponesse ad una tale cultura e che rispondesse al bisogno di intraprendere cammini di inclusione, di prossimità, di coinvolgimento attivo degli anziani della città, all’indomani della riflessione sul cibo innescata dall’Expo, all’interno del Refettorio Ambrosiano e in collaborazione con l’Area Anziani di Caritas Ambrosiana, è nata l’idea di organizzare un laboratorio sul cibo che coinvolgesse le persone anziane del territorio in cui il Refettorio ha sede.
Fin dall’inizio l’obiettivo è stato non solo quello di permettere a questi anziani di ritrovarsi insieme per un momento di socializzazione e di condivisione di un buon pasto, spesso consumato in solitudine, ma anche quello di valorizzare, condividendole, le competenze e le conoscenze di cui ciascuno è depositario, in una prospettiva che intende restituire loro un ruolo attivo e preziosissimo nella trasmissione intergenerazionale e in un’ottica di reciprocità.
Proprio dall’esperienza maturata al Refettorio Ambrosiano attorno al tema del recupero del cibo scartato e al suo utilizzo a vantaggio di tutti è nata l’idea di riproporre, in un altro luogo periferico di recupero ed inclusione (il centro diurno per senza dimora “La Piazzetta”) un’esperienza simile per gli anziani del quartiere, seppur declinata nella specificità richiesta dal diverso contesto e dalla diversa tipologia di utenti - i senza dimora - che già frequentano il Centro.
Da qui l'intuizione originaria del progetto "GenerAzioni Insieme", che intende perseguire i seguenti obiettivi:
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Favorire la promozione umana degli anziani del territorio, offrendo loro spazi attivi di socialità, creatività, benessere.
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Coinvolgere attivamente nelle attività previste non solo gli anziani, ma anche altre componenti della società civile, fragili e non (volontari, giovani in servizio civile, ospiti del Refettorio Ambrosiano, ospiti senza dimora del centro diurno “La Piazzetta”).
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Sensibilizzare la comunità locale rispetto al tema degli anziani, lavorando in un’ottica complessiva di integrazione delle fasce fragili e di assunzione di responsabilità collettiva rispetto ad esse.
Il progetto prevede le seguenti attività:
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Apertura, una volta alla settimana, di un luogo di aggregazione per anziani all’interno della sede del Centro Diurno per senza dimora “Bassanini-Tremontani”, costituito dall’offerta di momenti liberi di socialità, di laboratori narrativo-biografici di raccolta di storie e memorie degli anziani (ulteriormente valorizzate nell’attività di “Web radio” realizzata insieme ai senza dimora che frequentano il Centro) e laboratori artistico-manuali finalizzati all’esercizio della manualità e della creatività.
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Appuntamento settimanale al Refettorio Ambrosiano per la condivisione del pasto e la costruzione del gruppo, con possibilità di partecipazione attiva degli anziani nella definizione del menù e nella parziale preparazione del pranzo.
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Uscite sul territorio, finalizzate a far rivivere la città agli anziani, tra memoria e presente, offrendo loro la possibilità di riscoprire la propria appartenenza al territorio e di usufruire di occasioni culturali offerte dalla città stessa.