Tre anni fa, l’invasione russa dell’Ucraina scatenava quella che si sarebbe rivelata la peggiore crisi militare e umanitaria in Europa dai tempi della seconda guerra mondiale. Oggi, mentre si intravedono scenari di conclusione, o quantomeno di congelamento del conflitto armato, ma rimane da capire se essi evolveranno in una pace giusta e dunque in un effettivo riassorbimento delle ricadute umanitarie del conflitto (anzitutto l’allontanamento forzato dalle proprie terre e case di milioni di ucraini, moltissimi dei quali tuttora costretti a vivere come sfollati interni o profughi all’estero), è tempo di bilanci anche per coloro che hanno operato, a partire dal 24 febbraio 2022, per sostenere persone e comunità vittime della guerra.
Tra questi soggetti figura anche
Caritas Ambrosiana, ancora oggi impegnata a sostenere
accoglienze in diocesi e, in accordo con Caritas Italiana e Caritas Internationalis,
iniziative umanitarie nei paesi confinanti con l’Ucraina, nonché
interventi diretti nel paese aggredito (a supporto di Caritas Ukraine e Caritas Spes, espressione della Chiesa greco-cattolica di rito bizantino e della Chiesa cattolica latina).
Grazie alla generosità dei
donatori, ha speso in tre anni
5,3 milioni di euro: ha utilizzato
3,8 milioni di euro dal 2022 (oltre 700 mila nel solo 2024) per sostenere le accoglienze ambrosiane di almeno 2 mila persone (
vedi scheda) e dall’inizio del conflitto ha finanziato
progetti in Ucraina e Moldova per 1,5 milioni di euro, a favore di decine di migliaia di sfollati interni e profughi, stanziando un ulteriore budget di
150 mila euro per il 2025 (
vedi seconda scheda).
In vista del terzo anniversario dall’inizio della guerra, anche Caritas Internationalis ha pubblicato i dati relativi all’azione umanitaria del network (
vedi infografica) e ha invitato i soci della confederazione a partecipare, in tutto il mondo, all’iniziativa
Accendi una candela, condividi la speranza. Accogliendo l’invito, gli operatori di Caritas Ambrosiana si riuniranno in un momento di preghiera, nella sede dell’organismo, alle ore 13 di lunedì 24 febbraio.
«Continuiamo ad avvertire dolore e smarrimento – commenta Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana – per la sorte toccata, in questi anni, a tanti fratelli e sorelle. Nello stesso tempo, siamo fieri della mobilitazione condotta dall’intero network Caritas, e soprattutto della capacità di esprimere gesti di solidarietà, trame di accoglienza, sforzi di riconciliazione, impegni di giustizia e scelte di nonviolenza. Insieme a tanti altri soggetti (parrocchie, associazioni, famiglie, singoli fedeli, cittadini e donatori), abbiamo provato in questo modo a dire no alla guerra, in maniera non retorica, il più possibile generosa e fraterna, aliena alle logiche di sopraffazione e di potere che vediamo all’opera, anche oggi, là dove si decide delle sorti di interi popoli».
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CAUSALE OFFERTA: Conflitto in Ucraina
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