
Lo chef Luca Pedata torna al Refettorio Ambrosiano
Come vuole la formula che ha reso il Refettorio Ambrosiano tanto particolare da essere ormai imitato in giro per il mondo, Pedata dovrà rispettare una sola regola: cucinare con il cibo che i volontari della Caritas avranno raccolto dalle aziende donatrici: pomodori troppo maturi, banane un po’ annerite, alimenti insomma ancora buoni ma che spesso per ragioni commerciali vengono ritirati dalla vendita e smaltiti come rifiuti.
Dopo aver cucinato per le persone in difficoltà che usufruiscono delle mensa (ore 18.30), nella stessa serata (ore 21) Pedata riproporrà il menu anti spreco agli invitati dall’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Milano.
«Nato durante Milano Expo 2015, da allora il Refettorio Ambrosiano offre ogni sera la cena a 90 persone in difficoltà inserite in percorsi di accompagnamento sociale. Grazie a Massimo Bottura cui va il merito di aver avuto questa felice intuizione, abbiamo instaurato una collaborazione con gli chef migliori del panorama italiano che, ogni tanto, si affiancano ai nostri cuochi, rendendo felice chi è in difficoltà con le loro capacità e aiutandoci anche diffondere il messaggio per cui abbiamo voluto questo posto: nulla si spreca e niente è scarto, ma tutto, cibo e persone, ha valore e dignità», osserva Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.
Classe 1989, Luca Pedata è nato a Napoli ed è cresciuto professionalmente in Italia e Spagna (Madrid). Nel 2013 approda nella brigata dell’appena inaugurato ristorante bistrot Carlo e Camilla in Segheria di Milano dello chef Carlo Cracco. Dopo 2 anni di intenso lavoro diventa lo chef executive di Carlo e Camilla al fianco dello chef Antonio Gallarato con cui dirige una brigata di 14 giovani cuochi under 30.
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Luciano Gualzetti
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