"Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace".
Questo il titolo del Messaggio per la 58a Giornata Mondiale della Pace, il dodicesimo di Papa Francesco.
Il messaggio è stato presentato giovedì 12 dicembre dal cardinale Michael Czerny (prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale), insieme a Krisanne Vaillancourt Murphy (direttrice del Catholic Mobilizing Network) e a Vito Alfieri Fontana (ex fabbricante di armi, da anni impegnato in attività di sminamento).
Nel primo capitolo "In ascolto del grido dell'umanità minacciata" papa Francesco rivolge un augurio di speranza e di pace "a chi si sente prostrato dalla propria condizione esistenziale, condannato dai propri errori, schiacciato dal giudizio altrui e non riesce a scorgere più alcuna prospettiva per la propria vita".
Invita tutti a "mettersi in ascolto del grido disperato di aiuto che si leva da più parti della terra" e a sentirci "responsabili della devastazione a cui è sottoposta la nostra casa comune, a partire da quelle azioni che, anche solo indirettamente, alimentano i conflitti che stanno flagellando l’umanità... le disparità di ogni sorta, il trattamento disumano riservato alle persone migranti, il degrado ambientale, la confusione colpevolmente generata dalla disinformazione, il rigetto di ogni tipo di dialogo, i cospicui finanziamenti dell’industria militare."
Per "sentirci chiamati, tutti, insieme e personalmente, a rompere le catene dell’ingiustizia per proclamare la giustizia di Dio."
Nella parte centrale del messaggio il Santo Padre suggerisce "tre azioni che possano ridare dignità alla vita di intere popolazioni e rimetterle in cammino sulla via della speranza, affinché si superi la crisi del debito e tutti possano ritornare a riconoscersi debitori perdonati."
Innanzitutto "pensare a una consistente riduzione, se non proprio al totale condono, del debito internazionale, che pesa sul destino di molte Nazioni", partendo dal riconoscimento dei Paesi ricchi del loro debito ecologico.
In seconda battuta l'invito "all’eliminazione della pena di morte in tutte le Nazioni."
Infine, in questo tempo segnato dalle guerre, la proposta di utilizzare "almeno una percentuale fissa del denaro impiegato negli armamenti per la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame e faciliti nei Paesi più poveri attività educative e volte a promuovere lo sviluppo sostenibile, contrastando il cambiamento climatico".
Concludendo con un augurio a tutti a cercare "la pace vera, che viene donata da Dio a un cuore disarmato: un cuore che non si impunta a calcolare ciò che è mio e ciò che è tuo; un cuore che scioglie l’egoismo nella prontezza ad andare incontro agli altri; un cuore che non esita a riconoscersi debitore nei confronti di Dio e per questo è pronto a rimettere i debiti che opprimono il prossimo; un cuore che supera lo sconforto per il futuro con la speranza che ogni persona è una risorsa per questo mondo."
Scarica l'infografica del dicastero sulla presentazione del messaggio
Guarda qui sotto il video di presentazione del messaggio preparato dal Dicastero per il Servizio delle Sviluppo Umano Integrale:
Per una visione integrale della conferenza stampa di presentazione del messaggio si rimanda al video qui sotto:
Qui di seguito segnaliamo tre articoli di commento al messaggio:
- un articolo pubblicato sul sito Vatican News:
Il Papa: l'umanità minacciata dalle disparità, condonare nel 2025 il debito ai Paesi poveri
- un articolo pubblicato sul sito della Diocesi di Milano:
Papa Francesco: l'umanità minacciata dalle disparità
- un articolo di Avvenire:
Il Papa e la pace: "Condonare debiti, proteggere la vita, no alle armi"
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La Giornata Mondiale della Pace è stata voluta da Paolo VI e viene celebrata ogni anno il primo gennaio. Il Messaggio del Papa viene inviato alle cancellerie di tutto il mondo e segna anche la linea diplomatica della Santa Sede per l'anno che si apre.