La popolazione dei
rifugiati urbani in Kenya continua ad aumentare poiché sempre più rifugiati si spostano dai campi in cerca di servizi e opportunità migliori sia per l’istruzione che per i mezzi di sussistenza. Ciò ha portato ad una maggiore pressione sulle scarse risorse disponibili per sostenere i rifugiati e i richiedenti asilo nel contesto urbano. Gli anni di pandemia hanno aggravato la situazione e le attività economiche hanno subito un enorme impatto negativo, mettendo a rischio l’accesso all’istruzione e alla formazione professionale dei rifugiati, poiché veniva data priorità al soddisfacimento di altri bisogni primari.
A gennaio 2023, risultavano
91.598 rifugiati e richiedenti asilo nei centri urbani di Nairobi, Nakuru e Mombasa, la stragrande maggioranza dei quali a Nairobi. Questo numero rappresenta il 16% dei 577.492 rifugiati e richiedenti asilo in Kenya. In un contesto in cui l’economia generale è in profonda crisi molti rifugiati urbani continuano a dover affrontare una situazione molto difficile e necessitano di sostegno per accedere innanzitutto ad alcuni servizi basilari come l’alloggio, l’assistenza sanitaria e il cibo e, successivamente, per raggiungere una maggiore autonomia.
In questo contesto, il
progetto "Dalla guerra a un futuro di speranza" ha raggiunto 150 persone, nella maggioranza donne, che hanno potuto, a seconda delle necessità specifiche, usufruire di diverse opportunità:
alloggio, assistenza medica e buoni pasto.
Le persone raggiunte indirettamente con il progetto ammontano a 900.
Questi interventi erano inseriti nel progetto complessivo che ha garantito anche un
supporto psico-sociale, spesso indispensabile, dei corsi di formazione professionale e un accompagnamento nella ricerca del lavoro, oltre che degli incontri e attività di sensibilizzazione e di riflessione sui temi del dialogo interreligioso, della pace e della riconciliazione.
Le attività di presa in carico e supporto hanno seguito un approccio non assistenzialista ma focalizzato
sull’autonomia e sulla sostenibilità, attraverso percorsi mirati al rafforzamento delle capacità di ciascuna persona coinvolta.
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Le valutazioni interne al progetto con le persone coinvolte hanno confermato che il supporto fornito le ha aiutate molto, soprattutto, durante i momenti più difficili come, ad esempio, ci ha detto Margaret
“Vi ringrazio tanto. In certi momenti non sapevo da dove sarebbe arrivato il mio prossimo pasto e i miei figli non potevano andare a scuola perché erano affamati. Ringrazio Dio per voi perché ora ho da mangiare e i miei figli possono andare a scuola regolarmente”.