In continuità con il presidio per la pace della serata precedente in piazza Santo Stefano (vedi
link all'iniziativa),
sabato 25 febbraio alle ore 12, presso il salone di Caritas Ambrosiana in via San Bernardino 4 si è tenuta una
conferenza stampa con
tre attiviste dei movimenti pacifisti e nonviolenti di Ucraina, Russia e Bielorussia.
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Sono intervenute:
Kateryna Lanko, Movimento Pacifista, Ucraina
Darya Berg, Go by the forest, Russia
Olga Karach, Our house, Bielorussia
Con la presenza di:
Mao Valpiana e Daniele Taurino, Movimento Nonviolento
don Renato Sacco, Pax Christi Italia.
Introduzione di
Paolo Brivio, giornalista, ufficio stampa Caritas Ambrosiana.
Chi abbiamo incontrato
Kateryna Lanko vive a Kyiv, è impegnata nel lavoro di formazione alla nonviolenza e sostegno agli obiettori di coscienza. È stata la voce del pacifismo ucraino trasmessa in video alla manifestazione nazionale Europe for Peace dei 100 mila di piazza San Giovanni a Roma il 5 novembre scorso. Il Movimento di cui fa parte sostiene i diritti umani alla pace e all’obiezione di coscienza al servizio militare, per lavorare, ricercare, educare alla gestione pacifica dei conflitti, al disarmo, alla cultura della pace, per rafforzare il controllo civile democratico contro il militarismo.
Darya Berg è una giovane attivista russa dell’organizzazione “Go By the Forest” che ha lo scopo di aiutare il maggior numero possibile di persone ad evitare di essere coinvolte nella sanguinosa guerra della Russia in Ucraina. Fin dai primi giorni della mobilitazione per l’invasione russa dell’Ucraina, ha svolto lavoro di informazione e propaganda per aiutare i giovani a sottrarsi al servizio di leva, a lasciare il Paese legalmente o illegalmente, a trovare asilo all’estero. Nel marzo dell’anno scorso è stata costretta a lasciare la Russia a causa della sua posizione contraria alla guerra ma il suo attivismo nonviolento continua dall’esilio in Georgia.
Olga Karach è un’attivista, giornalista e politica bielorussa. Direttrice di Our House che ha fondato nel dicembre 2002 come giornale autoprodotto a Vitebsk. Licenziata per attivismo politico, nel 2014, Our House è stata registrata in Lituania come organizzazione con il nome di Centro internazionale per le iniziative civili. Dopo la guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, continua a monitorare le violazioni dei diritti umani in collaborazione con altre organizzazioni. Tra queste violazioni assume un peso sempre maggiore quella del diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, aggravata da programmi di militarizzazione di ragazzi e giovani minorenni.
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