Emergenza Coronavirus: 16500 famiglie raggiunte dagli aiuti alimentari

 
«Non guadagno un centesimo da settimane. Vivo con lo stipendio part-time di mio figlio. Ma anche lui è a casa: l’azienda gli ha detto che per ora consumerà le ferie, poi si vedrà. Ma quante ferie ha uno che lavora mezza giornata da quattro mesi? Quanto potremo resistere ancora?». Paola ha 50 anni, e vive in un piccolo appartamento di proprietà in un paese dell'hinterland di Milano insieme a suo figlio di 25 anni. «È terribile dover campare sulle spalle del proprio figlio, vederlo in giro con i vestiti di quando andava a scuola, ma se non ci fosse lui non so cosa potrei fare. Lui è bravissimo a gestire questa situazione, molto più di me, si sono invertiti i ruoli, mi sento io la figlia. Non sto prendendo più delle medicine perché mi scoccia chiedergli altri soldi.
Ma per quanto potremo comprarci da mangiare?».

Foto ©Tiberio_Mavrici


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«Fra non molto le dispense si svuoteranno in molte più famiglie e arriverà lo tsunami della miseria — spiega Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana. Le colf e le badanti che lavoravano a ore, quelli che facevano lavoretti in nero nei ristoranti, negli alberghi, chi integrava qua e là come babysitter, artigiani, contratti a chiamata, partite Iva che galleggiavano appena rischieranno di affondare». Purtroppo non si tratta soltanto di lavoratori «poveri», ma di una platea ampia e variegata come dimostra la storia di Giovanna, 52 anni, che fa i mestieri a ore nelle case degli altri. «Nessuno mi chiama più. Hanno paura che li infetti entrando nei loro appartamenti. Ma io non posso lavorare “smart”, lavare i pavimenti a distanza. Non ho ferie, non ho malattia, se non lavoro non mangio». Così per lei l’unica via di uscita è stata presentarsi a uno degli Empori della Solidarietà dove la Caritas distribuisce cibo gratuitamente a chi è in difficoltà. In queste settimane l’utenza è aumentata del 50% e le stime sono in continuo aumento.

Foto ©Tiberio_Mavrici

Per stare vicino alle famiglie in difficoltà dall'inizio dell'Emergenza CoronaVirus ad oggi, gli 8 Empori della Solidarietà, della rete di Caritas Ambrosiana, hanno distribuito 5,5 quintali al giorno di generi alimentari. Rispetto al periodo precedente alla crisi, gli aiuti sono in costante aumento e hanno raggiunto nell'ultima settimana una crescita giornaliera media del 50%, ancora superiore a quella stimata nel primo periodo dell'emergenza. La consegna di aiuti alimentari ha raggiunto 16.500 famiglie, grazie all’attività di 126 Centri di Ascolto, veri presidi sul territorio che sono riusciti a tenere attivo il servizio nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. Nella sola area della città Milano ricevono aiuti alimentari più di 2.000 famiglie assistite dai centri di ascolto cittadini.

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Gli operatori degli Empori della Solidarietà raccontano l'incontro con nuove famiglie in difficoltà e la necessità di prolungare gli orari di apertura dei punti di distribuzione alimentare per permettere a tutti l'accesso in sicurezza ai market solidali. "La situazione di emergenza che stiamo affrontando ci ha costretto a prolungare gli orari di apertura e la durata delle tessere in scadenza che permettono l'accesso ad una spesa gratuita . La crisi che stanno affrontando le famiglie è realmente drammatica e non ci consente di interrompere un aiuto così importante proprio in un momento di grande difficoltà per tutti" - racconta Massimiliano Gabba operatore degli Empori della Solidarietà.


 

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EDITORIALE

Del Direttore: 
Luciano Gualzetti



 

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