LA SITUAZIONE
Il 28 marzo 2025, alle 12:50, un potente terremoto di magnitudo 7,7 ha colpito il Myanmar centrale con epicentro vicino a Sagaing, circa 34 chilometri a nord della città. Il terremoto ha avuto un forte impatto nelle principali città, tra cui Yangon, Mandalay, Naypyidaw e Sagaing. L’impatto si è esteso ai Paesi limitrofi, in particolar modo la Thailandia. I danni ai servizi pubblici e alle infrastrutture sono ingenti. Le operazioni di ricerca e salvataggio continuano a trovare persone intrappolate sotto le strutture crollate, mentre le macerie occupano chilometri quadrati di terreno. Con l’aumento dell’accesso alle aree colpite,
il bilancio è salito ad oltre 3.000 morti, 5.000 feriti e quasi 400 dispersi. Le strade e le vie di comunicazione continuano ad essere interrotte.
Le operazioni umanitarie rimangono difficili a causa della difficoltà di raggiungere le aree, dell’elevata insicurezza, nonché della mancanza di carburante e di servizi bancari a supporto delle operazioni. I rapporti di valutazione rapida indicano che l’approvvigionamento idrico è un’esigenza critica. La maggior parte delle famiglie colpite dal terremoto si affida a pozzi e condutture come fonte primaria di acqua potabile che spesso risultano danneggiate, con
il rischio elevato che le popolazioni colpite si riforniscano di acqua da fonti non protette. Anche prima del terremoto, molti punti d’acqua non erano funzionanti, aumentando la vulnerabilità alle malattie trasmesse dall’acqua. Il terremoto ne ha solo esacerbato ulteriormente la necessità, soprattutto con l’avvicinarsi della prossima stagione dei tifoni.
La qualità dell’acqua è un problema molto sentito nelle aree colpite e non ci sono mezzi per controllarla o trattarla a livello familiare o comunitario.
Lo sfollamento di migliaia di persone in rifugi sovraffollati, unito alla distruzione delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie, ha aumentato notevolmente il rischio di epidemie di malattie trasmissibili. Si teme l’insorgere di malattie infettive, in particolare il colera, con casi di diarrea segnalati nell’area di Sagaing. Le attività agricole sono state interrotte a causa dei danni alle infrastrutture, della perdita di bestiame e della contaminazione dei terreni agricoli con le mine. Alcuni mercati locali sono crollati e le vie commerciali sono bloccate, limitando la disponibilità di generi alimentari. Il Comitato nazionale per la gestione dei disastri naturali del Myanmar ha dichiarato lo stato di emergenza in molte regioni. La mappatura dei bisogni è fatta in coordinamento con le agenzie delle Nazioni Unite presenti.
La rete Caritas in collaborazione con la chiesa locale sta predisponendo un appello di risposta all’emergenza della durata di 12 mesi, e suddivisibile in 4 fasi.
La prima di soccorso immediato: risposta subitanea ai bisogni primari quali cibo, acqua, kit igienici, ripari d’emergenza e materiali di protezione.
La seconda fase di soccorso rapido e preparazione ai monsoni (maggio - giugno): riparazione dei rifugi e punti d’acqua, istituendo processi di purificazione dell’acqua e promuovendo l’igiene.
La terza fase di risposta ai monsoni (fine giugno - settembre): prevenzione dalle malattie durante la stagione di magra. Le attività comprendono il trasporto di acqua, la riparazione dei sistemi idrici e la promozione dell’igiene.
La quarta fase di recupero e sostegno ai mezzi di sussistenza: ripresa e ripristino dei fattori di produzione agricoli, sostegno al mercato, riabilitazione delle fonti d’acqua, soluzioni durevoli per i ripari e i servizi igienici, sostegno al riavvio di attività lavorative.
I REGALI SOLIDALI
KIt alimentare e acqua potabile per una famiglia per 15 giorni: 15 euro
Kit igienico sanitario per una famiglia: 30 euro
Kit primo soccorso per una famiglia: 50 euro
Kit rifugio temporaneo per una famiglia: 100 euro
Kit sostegno economico per una famiglia 150 euro
Vai sul sito dedicato e fai un Regalo Solidale di Pasqua, al termine della donazione potrai scaricare i biglietti di auguri personalizzabili.
Grazie!