
RACCOLTA CARITAS INDUMENTI USATI 2016

NELL'ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA: LA REMISSIONE DEI DEBITI
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Al momento possiamo raccontarvi qualche esperienza dal territorio
- da Cesate (dec. di Bollate):
Quando si parla di Migranti immediatamente si pensa a tutte quelle Persone che giungono sulle nostre coste, ai “profughi”, termine che deriva dal verbo latino: pro-fugere, ovvero cercare scampo/fugere – fuggire … abbandonare …. Si quelle Persone che fuggono da situazioni di pericolo, di indigenza, di miseria, di intolleranza, di conflitto, di persecuzione e altro …
Quelle Persone che conoscono il dolore di aver lasciato dietro di se tutto ciò che avevano, che hanno di caro e, quel che forse è più difficile, senza sapere che cosa il futuro avrebbe portato con sé. 
Tanti di loro, purtroppo, hanno vissuto una vera odissea, prima via terra, poi sulla rotta del mare (sappiamo dove portano, a volte, queste rotte).
Alcuni hanno visto morire i propri cari, gli amici, o compagni di viaggio, accumunati dalla rotta, si potrebbe dire, della disperazione.
E’ dalla testimonianza di alcuni di loro, in occasione della Cena del Povero (05.03.16), dal racconto delle loro esperienze durante gli incontri con gli alunni di AFOLMet Cesate (in occasione del progetto didattico In gioco … Senza frontiere), che abbiamo ascoltato “dal vivo” e cisto nei loro occhi, cosa abbiano veramente provato e sino all’ultimo.
Anche quando giungevano i soccorsi, la paura ancora non se ne era andata, in agguato c’era sempre il pericolo, che invece dei soccorsi, potessero esserci persone con scopi diversi, tipo il rapirli, farli loro prigionieri per poi chiedere un riscatto per la loro liberazione.
Solo dopo aver compreso che quelle mani protese verso di loro erano di aiuto, allora nei loro occhi e nel loro cuore, si è riaccesa la speranza.
Citando Papa Francesco (Lesbo 16.04.16): … Speriamo che il mondo si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità. Ringraziamo Dio che nelle nostre sofferenze non ci lascia mai soli. C'è sempre qualcuno che può tendere la mano e aiutarci".(Il Papa ha citato la parabola del Buon Samaritano). Infine: "Questo è il messaggio che oggi desidero lasciarvi: non perdete la speranza!". "Il più grande dono che possiamo offrirci a vicenda è l’amore: uno sguardo misericordioso, la premura di ascoltarci e comprenderci, una parola di incoraggiamento, una preghiera. Possiate condividere questo dono gli uni con gli altri. Possano tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle in questo continente, come il Buon Samaritano, venirvi in aiuto in quello spirito di fraternità, solidarietà e rispetto per la dignità umana, che ha contraddistinto la sua lunga storia"…
Immediatamente, dopo essere sbarcati, gli abitanti di Siracusa hanno fatto si che potessero comprendere di essere accolti, aiutati e soprattutto: amati.
Successivamente sono giunti a Cesate, ... proseguì quel tempo in cui si accorgevano di essere accolti, aiutati ed amati.
Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo (questo è un proverbio africano riferito spesso a noi europei), possiamo dire che questo tempo è trascorso veramente in fretta, per fortuna senza guardare gli orologi, altrimenti avremmo guardato solo gli orologi senza accorgerci di altro. 
Allora i Migranti possono essere un problema? D’accordo, bisogna saperlo, ma ci siamo accorti che non era, non è poi così grande ed insormontabile. Possono essere una risorsa? ... Per altro cosa? Tra le tante, quella che segue, ci spiazzerà non poco. I nostri amici Migranti, forse è il caso di mettere da parte la parola Migranti e dire, giustamente, i nostri Amici. Dunque, i nostri Amici hanno saputo che sabato 21 cm ci sarà la raccolta diocesana Caritas degli indumenti usati, che servirà a finanziare progetti legati a persone in difficoltà.
Quindi si sono proposti per aiutare, collaborare alla raccolta. Loro che sono fuggiti perché … Che ne hanno viste di tutti i colori, che … Però, senza perdere la speranza ed incontrando persone che facendo proprie le parole di Papa Francesco (Twitter 07.04.16): - I profughi non sono numeri, sono persone: sono volti, nomi, storie, e come tali vanno trattati -; persone che hanno saputo dare amore … Ecco che ora quell’amore, rifiorito nei loro cuori, si adopera per donare speranza ad altri...
Cosa possiamo dire? Anzitutto grazie, e concludere con una citazione tratta dal Piccolo Principe di A. De Saint-Exupèry: - Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi -.
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- da San Giuliano M.se
(dec. S. Donato):
eccomi a rendicontarvi su questa giornata di raccolta.
Il primo dato che ritengo anche il più importante è che quest'anno il gruppo giovani della città ha voluto organizzare e gestire in prima persona sia la raccolta dei sacchi nelle parrocchie sia il carico del trailer.
Hanno distribuito i sacchi nelle parrocchie e, non contenti, hanno chiesto ed ottenuto di poter distribuirli nella mattinata di sabato 15 maggio anche al mercato cittadino e nel corridoio delle casse del supermercato Carrefour preparando e distribuendo anche dei volantini che spiegavano la raccolta.
Quindi hanno presidiato per tutto il giorno di oggi tutte le parrocchie cittadine organizzando il trasporto al trailer e in alcuni casi anche raccogliendo i sacchi nelle portinerie del centro cittadino.
Infine hanno caricato tutto il trailer organizzando i turni di lavoro, in verità per quest'ultimo impegno coadiuvati dalla preziosissima ed infaticabile opera dei due lavoratori che la coop. Ezio ci ha messo a disposizione (un grazie di cuore a loro).
Insomma io ho fatto ben poco dovendomi solo limitare alla richiesta dello spazio pubblico in Comune e preoccupandomi dell'arrivo e della partenza del trailer con relativa richiesta di rimozione forzata di alcune macchine che impedivano il posizionamento.
Però mi sono divertito un sacco con loro per tutto il giorno.
In secondo luogo tutto questo loro lavoro preparatorio ha fatto si che alle 14,30 abbiamo chiuso le porte di un trailer riempito magistralmente all'inverosimile dai due lavoratori della cooperativa.
Da quel momento abbiamo cominciato a rimbalzare a Monluè i furgoni più pieni e ad accumulare in terra gli altri sacchi che arrivavano, quindi abbiamo riempito due nostri furgoni ed abbiamo fatto un ultimo viaggio a Monluè alle 17,00.
Direi che posso iniziare a pensare ad un mio pensionamento per questa attività (ma credo di continuare a partecipare con loro, *****TROPPO BELLO*****).

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