È l’antica, eterna storia del pesce e della canna da pesca. C’è un tempo per tendere la mano a chi è caduto, e c’è un tempo per camminare insieme a chi si è rialzato. C’è un tempo per tamponare l’emergenza, e c’è un tempo per coltivare lo sviluppo. C’è un tempo per erogare assistenza, e c’è un tempo per innescare autonomia. Vale sempre, in ogni epoca storica, sotto ogni cielo, a ogni latitudine. È valso e continua a valere anche nella diocesi di Milano. Che nell’ultimo quindicennio ha compiuto un imponente sforzo di aiuto a individui e famiglie vittime delle ricorrenti crisi (finanziarie, monetarie, occupazionali, pandemiche, inflattive) che hanno segnato l’intero globo, e in profondità anche i nostri territori.
Sono stati infatti più di 15 mila le persone disoccupate e in difficoltà economica a causa delle crisi che sono state sostenute dalle varie edizioni dei Fondi (Famiglia & Lavoro, Diamo Lavoro, San Giuseppe) varati a partire dal 2009 dalla Chiesa ambrosiana, e gestiti dalla sua Caritas diocesana. Per concretizzare impegni e raggiungere obiettivi dei Fondi, sono state impiegate risorse per quasi 33,5 milioni di euro: una cifra cospicua, che ha funzionato per molti da rete di salvataggio, e per altri, ed è ormai la modalità esclusiva di erogazione, come attivatore di percorsi di inclusione lavorativa e di ricostruzione dell’autonomia.
La diocesi di Milano, in altre parole, così come tante Chiese in Italia, nell’ultimo travagliato quindicennio ha dimostrato non solo di essere disponibile a raccogliere e a destinare risorse rilevanti al soccorso delle vittime delle crisi, ma anche di avere il coraggio di effettuare un investimento importante, finalizzato a ribadire la centralità del lavoro per la dignità di ogni uomo e la coesione sociale di ogni territorio. Facendo evolvere gli aiuti da un approccio erogativo e assistenziale a un’impostazione formativa e promozionale, oggi il sistema che alimenta il Fondo Diamo Lavoro è una rete capillare, radicata nella metropoli e in diverse province, capace di ascolto, selezione e formazione di candidati al reingresso nel mondo del lavoro, grazie a 360 volontari, attivi in 75 Distretti del Fondo, e alla mobilitazione di Centri d’ascolto, servizio Siloe e Fondazione San Carlo.
Il sistema assicura ai beneficiari accompagnamento sociale secondo una logica di presa in carico integrale delle persone in difficoltà. Ma soprattutto punta ad attivare coloro che sono destinatari di supporto, tramite lo strumento dei tirocini, possibili in centinaia di aziende partner del Fondo. Le quali, d’altro canto, in tempi di non sempre agevole ricerca di manodopera, godono del beneficio di impiegare tirocinanti il cui costo è coperto dal Fondo stesso, e supportati dagli operatori Caritas. L’alto tasso di assunzioni che si registra alla fine dei periodi di tirocinio testimonia la validità dell’impostazione.
Grazie a una complessa rete organizzativa, si realizza dunque una singolare e innovativa saldatura tra il precetto cristiano della carità e il precetto laico che sta alla base della Costituzione italiana (che vuole la Repubblica “fondata sul lavoro”). È un motivo di grande soddisfazione per l’intero sistema Caritas. E un’occasione per ribadire, nel mese della Festa dei lavoratori, che avremo sempre pronto un pesce per chi ha fame. E soprattutto una canna da pesca per chi vuole non solo smettere di essere povero, ma realizzarsi davvero in quanto uomo.
Luciano Gualzetti
Leggi tutto l'inserto Farsi Prossimo sul Segno di Maggio 2024