Sono sempre di più le famiglie che si stanno indebitando per pagare le bollette. Gli operatori dei centri di ascolto ci raccontano che a causa dei lockdown, ci sono persone che nei mesi scorsi hanno dovuto chiedere in prestito denaro a presunti amici per far fronte a quei pagamenti che non potevano rimandare, come per esempio le bollette del gas e della luce. Con l’aumento dei costi energetici, che si scaricheranno sulle spalle dei più deboli nonostante l’intervento del governo per calmierare i prezzi, diventa altissimo il rischio che queste famiglie sempre più indebitate finiscano nelle braccia degli usurai. Ecco una ragione in più per adeguare la legge antiusura, che oggi è ormai obsoleta rispetto al nuovo contesto sociale determinato dalla pandemia.
Per questo, in qualità di presidente della Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II, ho caldeggiato una revisione di quella norma. Ora che due emendamenti alla legge di Bilancio in discussione in questi giorni al Senato ricalcano in larga parte quella proposta chiedo di fare presto, perchè non c’è più tempo da perdere.
La riforma interviene sui due Fondi istituiti dalla norma: il Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura (previsto all’articolo 14) e il Fondo per la prevenzione dell’usura (introdotto con l’articolo 15). Quello che si chiede è di potenziarli e di estenderne l’utilizzo. Più nel dettaglio si vorrebbe, per il Fondo di Solidarietà, che sia ampliata la platea dei soggetti beneficiari ricomprendendo anche le famiglie e le persone che non esercitano un’attività economica; per il Fondo di Prevenzione, che siano previste procedure più snelle per accedere ai benefici.
Questa proposta era stata illustrata da Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore della Cattolica, a ottobre, a Napoli, nell’ambito dell’Assemblea nazionale della Consulta nazionale antiusura. Già allora aveva trovato l’approvazione del commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Giovanna Cagliostro, che ha ribadito il suo parere favorevole anche durante il convegno dal titolo “Strumenti e strategie di prevenzione e contrasto all'usura”, organizzato dalla prefettura di Monza e della Brianza, in collaborazione con l’amministrazione provinciale e l’associazione “Vittime del dovere”.
Le Fondazioni antiusura 25 anni fa vollero fortemente questa legge e oggi sentono, anche sulla spinta dall’accelerazione dei fenomeni di disagio economico innescati dalla pandemia, che non è più procrastinabile un cambiamento, se si vuole dare una risposta a quei sei milioni di famiglie italiane che oggi sono a rischio di esclusione sociale per sovra-indebitamento.
Luciano Gualzetti
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