CRESCERE SENZA FRETTA
Intervista a Piera Guarino, coordinatrice del doposcuola S.Ildefonso
E’ stato aperto a dicembre 2013 il doposcuola di S.Ildefonso, zona centrale di Milano, quindi ha poco più di un anno di vita.
E’ nato su iniziativa di una giovane educatrice professionale, Piera Guarino, che aveva da poco iniziato a lavorare in oratorio, e dal suo incontro con due volontarie attive nel sostegno scolastico a due ragazzi stranieri.
Piera: “Non avevo idea di come iniziare, come organizzarlo…se raccogliere le iscrizioni o no. Mi è stato utile il supporto dell’ufficio Doposcuola di Caritas…e poi siamo partiti con otto volontarie, donne tra i 40 e 50 anni, e 10 ragazzini delle scuole medie. Di questi soltanto due erano italiani.”
I primi sei mesi sono andati piuttosto bene, dalle insegnanti con cui c’era un rapporto sono arrivati rimandi positivi sul rendimento scolastico dei ragazzi, per alcuni dei quali i problemi riguardavano principalmente l’apprendimento della lingua italiana.
Piera: “I problemi sono stati per lo più di tipo organizzativo, dovevamo capire se tenere il rapporto 1:1 o alternare con l’1:2 o 1:3. Da settembre, quindi dall’inizio di quest’anno scolastico, ci siamo stabilizzati, per scelta, sul rapporto individuale. Ora abbiamo 6 ragazzi (4 che erano di terza media hanno smesso di venire) su tre giorni e 11 volontari, per accettare più ragazzi dovremmo crescere come operatori.”
“Non è semplice il rapporto con gli altri ragazzi dell’oratorio, soprattutto con quelli del gruppo medie (che lei stessa gestisce). Nessuno di loro viene al Doposcuola nonostante alcuni non brillino nello studio. Non si vogliono mescolare con gli stranieri che non sanno la lingua, in realtà si perdono una bella opportunità per condividere le loro difficoltà. Quello del doposcuola-ghetto è un rischio forte, per fortuna però hanno iniziato ad aiutarci alcuni ragazzi più grandi, di superiori e università, offrendo per alcuni pomeriggi saltuari servizio di aiuto allo studio. In compenso sono riuscita a portare 3 ragazzi dal Doposcuola al gruppo medie e tuttora lo stanno frequentando.”
Alla domanda su quali siano i punti di forza del Doposcuola Piera sottolinea la buona qualità della relazione tra volontari e alunni. “Abbiamo degli ex-docenti che sanno leggere bene i bisogni dei ragazzi e non hanno l’ansia di dover terminare i compiti per forza”.
“Il mio desiderio è riuscire ad allargare il gruppo dei volontari e di conseguenza riuscire ad accogliere più studenti e non solo stranieri. Non sarà facile, anche perché io ho a disposizione 12 ore settimanali per gestire oratorio e Doposcuola. Dovrei poter delegare qualcosa…”
Chissà che l’incontro con qualche altro Doposcuola non possa suggerire qualche idea a Piera. La nostra bacheca della newsletter è a disposizione, come peraltro il nostro ufficio per una consulenza.