In questo mese di agosto si continua a morir di carcere: la ministra della Giustizia Marta Cartabia chiede al Dap un rapporto sulle cause dei suicidi.
Nel 2022 sono state 51 le persone che si sono tolte la vita, di cui 6 solo nella prima quindicina del mese corrente. Sovraffollamento, caldo, i disagi di due anni di pandemia che ha ostacolato fortemente i collegamenti con l’esterno, le famiglie e le attività: ecco alcune cause dello stato di profondo malessere che affligge le 55.000 persone ristrette nel nostro paese.
Nei mesi estivi molte voci autorevoli hanno chiesto interventi concreti per cambiare le situazioni. Il cappellano del carcere di Busto Arsizio, in diocesi di Milano, ha rivolto un appello al Dap e al Ministero perché sia concesso il telefono nelle celle, come già avviene in altri paesi dell’Europa. Anche il Coordinamento Carcere Due Palazzi di Padova, che raccoglie associazioni di volontariato e la Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, chiedono da giorni che si possano agevolare i contatti telefonici con i familiari, per superare i momenti di disperazione di chi è separato dalle relazioni umane, indispensabili a tutti per vivere.
Papa Francesco aveva esortato gli operatori e i volontari: “il carcere sia laboratorio di speranza, non solo luogo di pena”. Parole che in questa estate non sembrano realizzarsi.