Carissimi, l’aggravarsi della situazione ha portato le autorità a introdurre progressive restrizioni con l’obiettivo di contrastare la diffusione del virus e sostenere l’impegno dei sanitari,
richiamando tutti ad assumere comportamenti responsabili verso sé stessi e gli altri. Limitazioni che inevitabilmente hanno riguardato anche la celebrazione dei sacramenti e complessivamente la vita delle nostre comunità.
In questo contesto
la dimensione della carità non è venuta meno grazie alla generosità che avete saputo mettere in campo individuando soluzioni creative che, con le opportune cautele, continuassero a garantire i servizi essenziali alle persone più fragili.
Mi preme prima di tutto ringraziarvi per tutto quello che avete potuto fare e che potrete continuare a fare provando a conciliare la necessità di rimanere a casa e l’esigenza di non lasciare solo chi è più in difficoltà.
Ci siamo trovati impreparati di fronte a una situazione inedita, inimmaginabile, dalla quale impareremo sicuramente qualcosa.
Il virus ci ha messo davanti all’evidenza della corresponsabilità. Siamo tutti connessi, tutti parte di una stessa comunità e umanità. Tutto ciò che facciamo o non facciamo ha delle conseguenze sugli altri.
Nuove povertà emergeranno a seguito di questa crisi. Nuovi bisogni stanno già avanzando.
Con questo invito alla responsabilità verso sé stessi e verso gli altri, mi preme precisare, a seguito delle nuove disposizioni,
le indicazioni (
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per garantire, nel limite del possibile,
i servizi essenziali, rispettando le disponibilità di ciascuno e le specificità di ogni situazione. Con buon senso e creatività, come già avete sperimentato in queste settimane.
Ringraziando tutti e ciascuno vi saluto con
le parole di speranza che il nostro Arcivescovo, ha rivolto, dalle guglie del Duomo, a Maria: “
Prepara i nostri cuori alla gioia perché la benedizione di Dio ci aiuti ad essere protagonisti, tutti insieme, tutte le genti, con ogni lingua, dialetto, cultura e religione di una storia lieta, solidale, semplice, operosa, fiera, perché la nostra terra sia una terra in cui sia desiderabile abitare”.
Vi terremo aggiornati e informati rispetto all’evolversi della situazione,
con la speranza che l’azione di responsabilità che ciascuno sta dimostrando porti buoni frutti.
Luciano Gualzetti
Direttore Caritas Ambrosiana
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