
164 conflitti dovuti al cambiamento climatico
«Il diritto al cibo è stato riconosciuto per la prima volta nel 1948 dall’Onu con la Dichiarazione universale dei diritti umani e ribadito nel ’66 dalla convezione. Da allora cinquanta paesi hanno fatto leggi nazionali sulla materia. Alcuni come il Brasile, il Guatemala, il Kenya e l’India hanno tutelato questo diritto anche a livello giudiziale, cosa che invece non si riscontra in molti paesi occidentali. Tuttavia ancora 2 miliardi di persone soffrono di malnutrizione – ha ricordato la Elver –. Oggi più che mai è necessario un approccio inter-discipilnare, superando la retorica e adottando le soluzioni che consociamo. Fondamentale è la spinta dell’opinione pubblica perché si orientino i governi nelle giusta direzione».
«164 conflitti nel mondo hanno un’origine ambientale. Gli scontri in Nord Africa che hanno portato al crollo di quei regimi sono stati preceduti da quattro anni di rivolte per il pane. La Siria prima della guerra ha conosciuto anni di siccità mai viste prima che hanno spinto le persone a spostarsi dalle campagne alle città. Il cambiamento climatico ha gettato nella miseria i contadini in Ciad dove ore prospera Boko Haram – ha sottolineato Grammenos Mastrojeni, diplomatico e collaboratore del Climate Reality Project fondato da Al Gore -. Noi abbiamo sempre in mente gli obiettivi di crescita e sviluppo, ma mai quello dell’equilibrio. Eppure crescita e sviluppo sarebbero compatibili con l’equilibrio, ma sembra che ciò non ci interessi. Invece, pace, ambiente, sviluppo e diritti sono elementi che devono stare in equilibrio per assicurare un’equa distribuzione delle risorse. Altrimenti povertà e malcontento sociale porteranno a guerre e distruzione, come già successo in passato e come sta accadendo oggi in tante aree del mondo».
Un esempio del disequilibrio globale è il fenomeno del land grabbing. «A partire dal 2000 c’è stata una corsa all’acquisizione di terre da parte di investitori internazionali pubblici e privati in paesi dell’Africa e dell’Asia. Ma questi investimenti hanno violato i diritti umani perché il passaggio dai precedenti utilizzatori ai nuovi proprietari, con concessioni, compravendite o affitti, è avvenuto con contratti non trasparenti e senza un informato consenso. Abbiamo la necessità di stimolare comportamenti responsabili da parte di questi investitori anche perché le terre vengono utilizzate per produrre biocarburanti nell’ottica delle nuove politiche energetiche imposte dall’Unione Europea», ha messo in luce Marta Antonelli, ricercatrice all’Università IUAV di Venezia.
Ristabilire un nuovo rapporto tra Nord e Sud del mondo appare fondamentale. «Abbiamo bisogno di migliorare la qualità dei mediatori tra i produttori e i consumatori nei paesi del Sud del mondo. Attualmente i centri di stoccaggio sono carenti e ci sono molti speculatori che operano senza troppi scrupoli. Innalzare gli standard qualitativi dei mediatori migliorerà il rapporto tra cibo e ambiente non solo nel Sud del mondo, ma anche nel Nord», ha sostenuto Giorgio Osti, professore di sociologia dell’ambiente e del territorio all’Università di Trieste
Ambiente, diritti umani, ma anche valori spirituali. Tutto è interconnesso. «La tavola è il luogo dove ci educhiamo a uno stile di vita. La prassi del mangiare ci rimanda a esperienze moralmente rilevanti, perché il cibo non nutre solo il corpo, ma anche la fame di intelligenza. Infatti, impariamo la nostra identità attraverso il cibo e i sapori. La tavola deve educarci anche alla novità dei gusti non scegliendo solo le cose che ci piacciono. In questo modo ci apriamo agli altri», ha sottolineato Gaia De Vecchi, insegnante di teologia.
Al centro del convegno il libro “Nutrire il pianeta? Per un'alimentazione giusta, sostenibile, conviviale”, frutto della selezione di oltre 100 contributi provenienti non solo dal mondo accademico ma anche della società civile. Il volume è acquistabile nelle principali librerie o direttamente sul sito di Aggiornamenti Sociali (www.aggiornamentisociali.it). È disponibile anche in formato ebook.
In allegato:
- programma della mattinata
- profili dei relatori
- presentazione del volume
- prefazione
- copertina
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Iniziative
L'Economia ci sfida: dalle disuguaglianze all'inclusione finanziaria
Iniziative
Mercoledì 26 aprile 2023 ore 18.30 ti aspettiamo presso la nostra sede per la presentazione dei Cantieri della Solidarietà 2023. 4 mete in Italia e 8 all'estero
Convegni
La nostra Terra, il nostro cambiamento.
Caritas Ambrosiana, Aggiornamenti Sociali, Fondazione Casa della Carità insieme per una nuova proposta culturale per rimettere al centro l’attualità di alcuni contenuti dell’Agenda 2030 visto che siamo a metà del percorso per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, per promuovere e diffondere esperienze e progetti concreti attraverso cui, singoli cittadini o organizzazioni locali, contribuiscono al loro raggiungimento.
EDITORIALE
Luciano Gualzetti
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