LIBANO


PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE ALL'ESTERO
"IMPRONTE DI PACE 2016" - BANDO 2016



PAESE: LIBANO
SEDE DI REALIZZAZIONE: BEIRUT 
NUMERO VOLONTARI RICHIESTI:

IL CONTESTO

Il progetto si realizzerà nei servizi dove Caritas Libano opera ormai da più di dieci anni, ovvero all’interno del campo per rifugiati palestinesi di Dbayeh e nelle Comunità di accoglienza per donne migranti di Rayfoun e  Borj Hammoud. Il Libano è un Paese che vive in condizioni economiche e politiche molto delicate. Dopo 15 anni di guerra civile, dal 1975 al 1990, e dopo l’ultimo conflitto con Israele nell’estate del 2006, il “Paese dei cedri” sta affrontando una forte crisi politico-economica che preoccupa l’intera Comunità Internazionale.  
 
Gli interessi contrapposti di Paesi come gli USA, UE e Israele da una parte e di Siria e Iran dall’altra spingono ad una situazione di forte instabilità interna. A partire dal 2011, l’evolversi del conflitto siriano condiziona pesantemente gli equilibri geopolitici libanesi e dell'area mediorientale: Iraq, Iran, Libano sono pesantemente coinvolti all'interno delle dinamiche belliche ed il loro equilibrio precario dipende anche dall'evolversi della situazione sul campo.
Il Libano, così come gli altri paesi confinanti con la Siria, risulta pesantemente colpito dall'arrivo ingente all'interno dei propri confini di profughi siriani in fuga dalla guerra civile: il 3 aprile 2014 l'UNHCR ha annunciato di aver raggiunto la cifra di oltre un milione e 500.000 profughi siriani ufficialmente registrati in Libano.
Accanto a questa recente emergenza, in Libano vivono ancora circa 400.000 rifugiati palestinesi, dei quali più della metà vive in campi gestiti al di fuori dell’effettiva autorità statale libanese e sotto l’egida dell’ONU attraverso la sua speciale agenzia UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East ). Caritas Libano, attraverso il suo Dipartimento Migrant Center, da anni opera a favore dei palestinesi date le difficili condizioni di vita in cui la maggioranza di essi si trova. Il campo di Dbayeh è stato fondato nel 1949 ed ospita circa 3000 persone, in maggioranza cristiane. A partire dal 2012 circa 250 famiglie siriane si sono stanziate all’interno del campo e vivono tuttora in precarie condizioni abitative.
 
Anche nel 2016 si protrae la crisi politica che ha portato ad uno stallo istituzionale senza precedenti. A maggio del 2014 è terminato il mandato dell’ultimo Presidente del Paese Suleiman, da allora il parlamento, nonostante decine di votazioni, non è mai riuscito a raggiungere il quorum necessario per le nuove elezioni. Una situazione difficile visto il delicato equilibrio all’interno delle più alte Istituzioni libanesi basate su precise rappresentanze confessionali. Da tempo ci sono manifestazioni pubbliche di decine di migliaia di cittadini che a Beirut stanno protestando contro l’innefficienza della politica, la corruzione dilagante, che ha portato in primo piano anche  la questione dei rifiuti, un serio problema sociale e sanitario per l’intera città. 
 

IL PROGETTO

Area di intervento Libano 1
 
Assistenza alle fasce deboli della popolazione del campo di Dbayeh; quest’area di intervento si occupa del sostegno e dell’accompagnamento del partner locale nelle attività di assistenza, animazione e educazione che riguardano gli anziani, i minori e le donne del campo, palestinesi e siriani.
 

Obiettivo generale    
Migliorare le condizioni di vita della popolazione nel campo profughi di Dbayeh.
 
Il centro di Caritas Lebanon Migrant Center all'interno del campo profughi di Dbayeh ha una lunga storia e un ruolo ben definito. Esso è da più di 10 anni fortemente impegnato nell'assistenza e nella cura delle persone più deboli e fragili che vivono nel campo. Inizialmente il centro ne beneficiavano solamente gli anziani palestinesi più vulnerabili ma, in seguito, le attività si sono allargate a favore di tutte le fasce deboli della popolazione: minori e donne. A partire dallo scoppio della guerra in Siria, nel centro CLMC di Dbayeh sono offerti servizi e progetti dedicati anche alle famiglie siriane. In particolare attività di sociali e di supporto e sostegno psicologico rivolte soprattutto a centinaia di donne siriane e, grazie alla partnership con diverse ONG internazionali e con il network Caritas, distribuzioni di aiuti umanitari di prima necessità a diverse centinaia di famiglie dell'intera area a nord di Beirut.
 
Gli spazi del centro CLMC all'interno del campo si rivolgono ai minori: vengono offerti servizi educativi e animativi fondamentali, visti i ritardi e le difficoltà nel percorso scolastico, per garantire un'appropriata educazione alle centinaia dei minori di Dbayeh, palestinesi e anche siriani.
Il servizio pomeridiano di supporto allo studio è rivolto a più di 150 ragazzi dai 5 ai 18 anni e consiste in periodici corsi di computer, di lingua e attività e laboratori di manualità e, saltuariamente, vengono organizzate escursioni fuori dall'area di Dbayeh per decine di bambini: visite a musei, partecipazione a eventi culturali e teatrali.            
Inoltre, grazie all’aiuto di Caritas Germania, il CLCM, organizza corsi quotidiani rivolti ai bambini analfabeti che non hanno la possibilità di avere accesso ai servizi educativi, raggiungendo circa 40 bambini palestinesi e siriani.
Il centro viene considerato tuttora come luogo di aggregazione e di integrazione comunitaria in particolare per gli anziani del campo che continuano ad incontrarsi per giocare a carte o a tauila, per guardare insieme la televisione o per chiacchierare di fronte ad una tazza di caffè. L’équipe dell’ex centro diurno anziani di CLMC tuttavia si occupa saltuariamente di attività di animazione per gli anziani e di assistenza domiciliare oggi. C’è una volontaria dell’ex centro anziani che ancora oggi presta assistenza domiciliare. 
 

Area di intervento Libano 2

Nel video la visita del Presidente di Caritas Internationalis Card.Tagle ai centri di Caritas Libano fra cui quello di Borj Hammoud, dove lavorano i volontari SCE. 

Tutela e supporto alle lavoratrici migranti: quest'area di intervento si occupa della protezione dei diritti umani e del sostegno psico-sociale delle donne migranti che hanno subito maltrattamenti, violenze presso le famiglie per cui lavoravano.




Obiettivo generale    
migliorare le condizioni delle lavoratrici migranti ospiti dei due centri del Caritas Lebanon Migrants Centre
 
Caritas Lebanon Migrant Center, nei centri di  Rayfoun (a 30 km da Beirut) e Borj Hammoud (nell’area municipale della capitale) ospita due differenti categorie di persone: lavoratrici migranti in fuga e asylum seekers registrate presso l’UNHCR. Le strutture offrono una sistemazione temporanea ed un’assistenza alle proprie ospiti, la maggior parte delle quali, per ragioni di sicurezza, non possono uscire dal perimetro dell’edificio. Mediamente ogni struttura ospita mensilmente circa 100 donne, che spendono gran parte della loro giornata all’interno del centro e spesso non sfruttano in modo costruttivo né tantomeno ricreativo il tempo a loro disposizione.         
I bambini che sono nel solo centro di Rayfoun, circa una decina, non solo sono costretti a vivere il periodo dell’infanzia in un ambiente innaturale e inadatto alla crescita ma anch’essi, come le loro madri, non ricevono il supporto e l’animazione adeguati e hanno scarsi se non totalmente assenti contatti con il mondo esterno.  
 Le lavoratrici domestiche ospiti dei due centri del CLMC che sono state vittime di traffico, sfruttamento e abuso di vario tipo, necessitano di essere seguite in modo costante durante il loro soggiorno presso i centri del CLMC. Sia le donne sia i loro figli hanno bisogno di personale qualificato in grado di individuare disagi, problematiche e di intervenire in modo puntuale e preciso.
 

RUOLO DEI VOLONTARI


I volontari entreranno a far parte dell’equipe di Caritas Libano che lavora nel campo di Dbayeh, occupandosi delle attività di animazione a favore degli anziani, attività sociali con le donne palestinesi e siriane  e inserendosi nelle attività educative a favore dei bambini di queste ultime.
Sempre in un’ottica di collaborazione con Caritas Libano Migrant Centre, i volontari saranno impegnati a Rayfoun e a Borj Hammoud, presso le Comunità di accoglienza per donne e minori migranti o rifugiati; strutture che da anni accoglie persone in difficoltà e si occupa del loro reinserimento nella società e/o l’accompagnamento al rientro nei Paesi di origine. Ai volontari, in sinergia con lo staff locale, sarà richiesto di implementare attività ricreative e socializzanti a favore delle donne ospitate nel centro. Una parte rilevante del servizio sarà anche dedicata all’organizzazione di attività educative e ludiche a favore dei minori ospitati nelle due strutture del CLMC. Ai volontari sarà richiesto inoltre di favorire una cooperazione tra i diversi beneficiari e interventi al fine di migliorare la relazione tra le diverse fasce di età.
 La pianificazione e la valutazione degli interventi sarà comunque tenuta a livello di equipe generale, in modo da permettere a tutti i membri di conoscere la situazione dei diversi gruppi di beneficiari e favorire una programmazione condivisa. In una seconda fase i volontari svolgeranno un lavoro di ricerca e di formazione di volontari per sostenere le attività svolte da Caritas nel campo.
 
I volontari avvieranno uno studio di fattibilità per la realizzazione dei campi di lavoro estivi,  a tal fine saranno indirizzati verso altre organizzazioni con cui Caritas ha già collaborato per lo svolgimento dei campi; in questo modo avranno l’opportunità di conoscere altre realtà e di svolgere un collegamento tra queste. Infine progetteranno la formazione dei volontari locali e coordineranno i giovani della Diocesi di Milano che parteciperanno alle attività. Inoltre i volontari saranno chiamati a completare a Dbaye uno studio di fattibilità progettuale a favore di  adolescenti palestinesi e siriani, che hanno abbandonato la scuola o sono impossibiltati a frequentarla.  L’obiettivo sarà quello di attivare, attraverso borse di studio/lavoro, la frequentazione di corsi professionali di avviamento lavorativo coinvolgendo le famiglie.

 

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EDITORIALE

Del Direttore: 
Luciano Gualzetti



 
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