Dispensario di Tirivyé: un sogno fattosi realtà

“Per me e per tutta la popolazione è come un sogno diventato realtà”. Sono queste parole che la direttrice suor Amala, sorella dell’Immacolato Cuore di Maria formatasi come infermiera ed ostetrica, ha scelto per descrivere il neonato dispensario farmaceutico della cittadina di Tirivyè, nel dipartimento del Nord-Ovest di Haiti.
Il progetto è stato fortemente voluto dal parroco di Tirivyè don Giuseppe Grassini, fidei donum ambrosiano impegnato da qualche anno ad Haiti nella diocesi di Port-de-Paix ed è stasto sostenuto dal PIME e dalla campagna "Quaresima di fraternità 2013" lanciata da Caritas Ambrosiana e Ufficio Diocesano per la Pastorale Missionaria.

Inaugurato il 5 novembre 2015, oggi l’ambulatorio è completamente funzionante per offrire servizi d’assistenza medica di base. Le parole di suor Amala esprimono tutto l’entusiasmo che ha per il suo lavoro questo progetto: “La gente è contenta, vengono molti pazienti ogni giorno. Anche il nostro parroco è molto soddisfatto dei risultati del progetto”.
Dispensario di Tirivyé
Infatti, il piccolo dispensario ha rivoluzionato la vita della popolazione che oggi beneficia di un servizio efficiente ed efficace, in primis grazie alla struttura costruita ad hoc che ospita il materiale medico necessario per visite e degenze. Le attività si svolgono dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 13, l’affluenza è altissima per una località così piccola e ritirata: il dispensario accoglie quotidianamente tra le 15 e le 20 persone e, nei giorni più impegnativi, si arriva fino a 40 pazienti. L’attività si ferma solo con le piogge tropicali – così come tutte le altre attività ad Haiti – quando le strade sterrate diventano distese di fango. Eppure, c’è sempre qualche paziente che, malgrado sia complicato affrontare le molte ore di strada a piedi per raggiungere l’ambulatorio, affronta il cammino.

La fiducia che le persone ripongono nei confronti dei servizi del dispensario è anche dimostrata dal fatto che i pazienti arrivano da luoghi lontani pur di essere visitati. Le persone affluiscono non solo da Tirivyè, che conta all’incirca 20mila abitanti sparsi su un vasto territorio montano, ma anche da alcune aree di altri comuni dove un servizio simile ancora non è offerto - Jean Rabel, Anse Rouge, Baie de Henne, Mole Saint Nicolas e Temps Perdu. Alcuni addirittura fanno riferimento a Tirivyè perché preferiscono il servizio qui offerto rispetto a quello di dispensari più vicini alle loro abitazioni e più facili da raggiungere. Alcuni di loro vengono regolarmente, ogni mese, pur di ricevere le cure delle 4 infermiere di Tirivyè; è il caso di alcuni pazienti con condizioni croniche di ipertensione.

Uno dei nuovi servizi che ha maggiormente influito sulla vita della popolazione è la sala di emergenza, aperta 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, usata soprattutto per parti di emergenza, ferite da incidenti e diarrea da colera – una malattia ancora diffusa in alcune aree e potenzialmente mortale. I pazienti arrivano al dispensario a piedi oppure, nei casi più gravi in cui non riescono a camminare, è lo stesso don Giuseppe a portarli in clinica con l’automobile della parrocchia. Ad accoglierli ci pensa la stessa suor Amala che si occupa di aprire le porte del dispensario per i casi d’emergenza a qualsiasi ora. Era impensabile offrire un simile servizio nel vecchio dispensario che, non essendo fornito di luce elettrica e di spazi adeguati, non permetteva di intervenire sui pazienti dopo il tramonto.
I casi più complessi da gestire durante la notte erano i parti, molti dei quali avvenivano al buio o con l’aiuto della luce di una sola pila. Ora le donne possono partorire in un luogo salutare, igienico e tranquillo, con la possibilità di pernottare nella clinica per accertamenti. Il ruolo delle infermiere di Tirivyè è stato facilitato dal contributo della ong VISPE che ha finanziato l’acquisto dell’equipaggiamento della clinica, compresi un ecografo, una sterilizzatrice e un generatore. E’ così possibile eseguire diagnosi ginecologiche e prenatali così come assistere ai parti con strumenti sterilizzati in maniera più veloce rispetto al metodo tradizionale.

La comunità parrocchiale di Tirivyè ringrazia tutti coloro che attraverso la loro generosità e vicinanza hanno reso possibile quest’opera, che solo qualche anno fa rappresentava un sogno quasi irraggiungibile.


Leggi la storia di Amélie che frequenta il dispensario
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Del Direttore: 
Luciano Gualzetti



 

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