Nutrire Kilifi è un progetto che vede la collaborazione tra Caritas Ambrosiana e Caritas Mombasa, promotrice del progetto, all’interno del gemellaggio creatosi a partire dal 2013.
I beneficiari del progetto sono gli abitanti della contea di Ganze, dove nel 2012 e nel 2014 si sono verificate forti siccità. Il programma è stato inaugurato nell'aprile del 2015, dopo che si è resa disponibile l’intera cifra necessaria, proveniente dalle parrocchie della nostra diocesi; ad oggi si sono svolte alcune prime attività e si prevede la conclusione di tutte le fasi del progetto per giugno 2016.
Il progetto si sviluppa in cinque villaggi: Ndungisha, Tsangalaweni, Magogoni, Mwaemba e Petanguo. I diretti beneficiari del progetto sono circa 200 famiglie di agricoltori con una media di 6 componenti per ogni nucleo famigliare, nell’intento di favorire, negli anni successivi, un effetto moltiplicatore.
Popolazione locale mentre utilizza materiale per l'irrigazione e livelle
Il progetto utilizza strutture appartenenti alle parrocchie o a piccole comunità cristiane locali ed è rivolto all’intera popolazione, senza tener conto delle differenze di credo degli effettivi beneficiari.
L'obiettivo prioritario del progetto è quello di garantire cibo alle comunità a sud di Ganze e renderle più resilienti ai periodi di siccità, migliorando i livelli di produzione di cereali e assicurando la conservazione dell'ambiente, oltre che sensibilizzare le comunità sui temi più generali legati all'agricoltura, al clima e alla conservazione dell’ambiente.
Nella fase iniziale del progetto è stato effettuato un primo ciclo di incontri di formazione in cui ci si è concentrati soprattutto sulle modalità in cui il programma può utilizzare al meglio le risorse disponibili; questi incontri preliminari sono serviti anche a conoscere le persone del territorio e a indirizzare l’intervento a favore di chi si è rivelato più interessato e bisognoso. Per la selezione dei beneficiari, tra cui anche un buon numero di giovani, è stato sviluppato uno strumento basato su linee guida stilate da Caritas Mombasa.
I gruppi selezionati sono stati poi accompagnati nella scelta, al loro interno, dei leaders, per i quali si sono organizzati laboratori che li aiutassero a svolgere il loro specifico ruolo.
Grazie all'intervento del Ministero dell’Agricoltura, è stata individuata la migliore varietà di sementi per un luogo ad alto rischio di siccità, tenendo conto della posizione costiera della zona interessata. In particolare si sono scelte varietà di manioca, patata dolce, sorgo, fagiolo, miglio, arachide, pisello e leguminose in generale.
Sono, inoltre, stati organizzati corsi di formazione pratici. In uno di questi (vedi foto) è stato scelto il metodo "learn by doing", in cui è previsto lo scavo di un fossato per permettere anche a terreni molto aridi di conservare meglio l'acqua, secondo una tecnica simile a quella dei terrazzamenti, in vista della semina.
Corso di formazione per agricoltori sulla conservazione del suolo
Con questi corsi si intende rendere la popolazione più indipendente rispetto alle risorse di sostentamento distribuite dal governo.
Va inoltre sottolineato che l’Arcivescovo della diocesi sta supportando e facilitando il programma con scelte concrete come quella di aver messo a disposizione uno spazio coperto dove lo staff può lavorare in condizioni adeguate.
Lo staff selezionato si è dimostrato volenteroso di imparare e dedicare le proprie energie per il successo del progetto e questo favorisce in modo significativo Caritas Mombasa nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Fino ad ora sono stati utilizzati €3.600,00 per finanziare i primi incontri formativi, i trasporti, i salari degli operatori e l’acquisto delle sementi e di alcune attrezzature.
La prima fase del progetto è, quindi, stata volta alla formazione delle comunità rurali ad un uso consapevole delle risorse naturali ed alla diffusione di tecniche e produzioni agricole sostenibili, volte alla protezione dell'ambiente.
La seconda fase prevede il miglioramento dell'accesso all'acqua per le comunità coinvolte, sia potabile che per uso agricolo, attraverso l'installazione di tank e bacini sotteranei, e la formazione di comitati per la loro gestione.
Nei prossimi mesi si ultimeranno gli acquisti delle sementi per la seconda semina programmata nel periodo di febbraio-marzo e di altre attrezzature agricole. Inoltre, si continuerà il percorso formativo e si svilupperanno le attività inerenti alla seconda fase sopra esposta, relativa al miglioramento dell'accesso all'acqua.
Nutire Kilifi permette di garantire la sicurezza alimentare e l'accesso ai mezzi di sussistenza a circa 200 famiglie beneficiarie in 5 villaggi.
L'ampliamento del progetto avrebbe un impatto molto positivo su un territorio estremamente vulnerabile e particolarmente colpito dagli effetti del cambiamento climatico e da ripetuti periodi di siccità.
La chiusura del progetto è prevista per il prossimo mese di giugno 2016.
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