
STUDENTI VULNERABILI
L’impegno a casa di ogni studente richiede sforzo mentale, concentrazione, tolleranza della fatica e della frustrazione. Se ascoltiamo qualunque bambino o ragazzo parlare del carico di compiti assegnatogli emerge poca chiarezza dei docenti sulle consegne, mole di lavoro eccessiva o non pertinente alle spiegazioni dell’insegnante, prove all’orizzonte troppo ravvicinate e relative a parti troppo grandi di programma…
La fatica dell’apprendimento mette chiunque in una posizione di vulnerabilità, talvolta il mix di aspettative e ambizioni (dello studente e della famiglia) genera livelli variabili e diversamente gestiti di ansia con cui fare i conti. Ma quando questa fatica incontra una fragilità preesistente diventa sconforto e può trasformarsi in indifferenza e rigetto di tutto ciò che ha a che fare con la scuola.
Siamo abituati a considerare i ragazzi che frequentano i nostri doposcuola come soggetti fragili per la loro bassa resa scolastica, le difficoltà linguistiche, i disturbi dell’apprendimento, le scarse attenzioni educative in famiglia, una condizione sociale o un’identità culturale che a volte li mette a rischio per quanto riguarda l’inclusione nella nostra società.
È generalmente delicato rapportarsi con uno studente e in modo particolare con ragazze e ragazzi fragili, ci sono però molti modi per essere loro d’aiuto. Possiamo iniziare mettendo a disposizione la nostra esperienza umana e cognitiva di volontari ed educatori che sono stati studenti, possiamo attingere al bagaglio educativo e formativo che abbiamo accumulato nel corso della nostra vita, confrontarci col gruppo di volontari ed educatori con cui condividiamo l’esperienza doposcuola e tanto altro.
Affinché ogni studente riconosca la preziosa ricchezza che ha dentro di sé, creda nella possibilità di realizzarsi nella vita e scopra il valore dello studio è necessario costruire con lui relazioni di fiducia, sostegno e cura. Il doposcuola rappresenta questa opportunità e ogni volontario ed educatore che vi opera può concretamente accogliere questa vulnerabilità per consentire a ciascuno di riappropriarsi del proprio diritto di imparare.
Di questo ragioneremo nel seminario di sabato 14 gennaio orario 9.30-12.30 presso il salone di Caritas Ambrosiana insieme a:
• Marisa Musaio, Professore Associato di Pedagogia Generale e della cura educativa - Università Cattolica del Sacro Cuore;
• Arabella Ambiveri, coordinatrice professionale Ds Spazio Vita, Nova Milanese;
• Carlo Casiraghi, coordinatore volontario Ds S.Michele e Santa Rita, Corvetto, Milano.
La mattinata sarà anche l’occasione per presentare alcuni dati sui doposcuola della Diocesi raccolti con l’ultima ricerca dell’Area Minori.
Se intendete partecipare compilate per favore il seguente form: https://forms.gle/e7TVQZ3vTWWJwsNfA
Per informazioni, contattateci al numero 02.76037265/259 oppure alla mail doposcuola@caritasambrosiana.it
Area Minori Doposcuola Caritas Ambrosiana
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