Un grazie lungo mezzo secolo. Ai padri fondatori, che respirarono aria di rinnovamento (spirava dal Concilio) e la tradussero in pastorale organizzata.
A coloro che, in posizione di responsabilità, ne proseguirono l’opera, pilotando l’organismo sino ai giorni nostri. Ai tanti che hanno dedicato a questo appassionante cammino energie, competenze, motivazioni: la propria carriera professionale, in parte o in toto.
Ai tantissimi che hanno garantito la credibilità della proposta, ramificandola in tutti i territori diocesani, operando su mille fronti come volontari. Alla Chiesa ambrosiana e a tutte le comunità parrocchiali, che hanno capito l’importanza di una pedagogia chiamata a divenire prassi comunitaria. Ai donatori e ai cittadini che hanno irrorato, con la loro generosità, mille iniziative di prossimità e vicinanza, nelle situazioni d’emergenza umanitaria o sui versanti dello sviluppo umano. Infine, al popolo di coloro che hanno bussato alle nostre porte, manifestando, insieme al loro bisogno e alla loro fragilità, la loro fiducia nei nostri confronti, e spesso anche la loro amicizia.
Caritas Ambrosiana compie 50 anni. Costituita in forma di fondazione il 18 dicembre 1974, è oggi un organismo pastorale diocesano vitale e autorevole, perno di un sistema (Caritas territoriali, centri d’ascolto, fondazioni, un consorzio di cooperative sociali, associazioni di volontari, molteplici servizi di accoglienza, assistenza, orientamento, inclusione sociale) che nel 2023, impiegando quasi 2.400 lavoratori e quasi 13 mila volontari, ha raggiunto, ascoltandole e aiutandole anche materialmente, quasi 380 mila persone in situazione di bisogno. Numeri rilevanti, che stabiliscono le dimensioni, ma non esauriscono il valore di una presenza.
In occasione del suo 50°, Caritas si sente in dovere di condividere la gioia dei traguardi raggiunti e la responsabilità di un cammino che prosegue. Da questa gioia e questa responsabilità scaturiscono la necessità e la sincerità del ringraziamento: senza il concorso di molti, avremmo fatto poco. Quel tanto che ci è riuscito di realizzare, è frutto di un’impresa collettiva.
Sono stati e sono innumerevoli, in 50 anni di Caritas, i progetti, i servizi e le attività che dimostrano come solo unendo le forze (chi aiuta e chi è aiutato, gli operatori pastorali e sociali e i destinatari della loro azione) si può provare a rendere più umani lo spazio e il tempo che ci è dato di abitare. Perché la quotidianità ha inesausto bisogno di carità. Cioè del calore del farsi prossimo, del tendere la mano a chi vive una condizione di povertà o di vulnerabilità, non per impartirgli un aiuto e una lezione di solidarietà, ma per costruire un rapporto paritario e autentico di condivisione, di fraternità, di giustizia, di pace.
La più grande soddisfazione, dopo 50 anni di Caritas, è aver mostrato fedeltà al mandato delle origini, ma in modo dinamico ed evolutivo, in sintonia con il mutare dei bisogni e dei fenomeni sociali. Fedeli alla nostra “prevalente funzione pedagogica”, abbiamo sempre cercato di sollecitare comunità ecclesiali e civili a non delegare i compiti di solidarietà, e a farsi carico delle fatiche e delle sofferenze di tutti i loro membri. Promozione umana, non assistenza deresponsabilizzante; innovazione culturale e spirituale, non efficientismo solidale fine a se stesso: è la nostra storia, la nostra natura, la nostra vocazione. La stella che ci ha guidato sin qua. E che continueremo a seguire nel nostro cammino.
Luciano Gualzetti
Direttore Caritas Ambrosiana
Leggi tutto l'inserto Farsi Prossimo sul Segno di Dicembre 2024